Rapporto Dati Statistici Notarili: nel 2022 compravendite in calo del 6% circa e mutui in flessione del 3%
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Un po' di dati sulle compravendite
Se prendiamo in esame il primo semestre del 2022, in realtà, non troviamo grandi differenze rispetto allo stesso periodo del 2021. Il calo più evidente, infatti, lo si registra nel secondo semestre: addirittura circa il 6% di compravendite immobiliari in meno.
L’andamento non è stato omogeneo su tutto il territorio italiano. Il maggior numero di transazioni si è registrato nelle regioni del Nord, in particolare Lombardia (19,31%), Piemonte (9,12%) e Veneto (9,09%). Tuttavia, le regioni nelle quali c’è stato il maggiore incremento in termini percentuali, rispetto al 2021, sono state la Calabria e la Basilicata. I risultati peggiori, invece, hanno riguardato la Puglia, dove c’è stato un calo delle transazioni superiore all’8%.
Ma qual è la fascia di utenza che fa da traino per il mercato immobiliare? Senza dubbio, si tratta degli under 36. Dati alla mano, infatti, risulta che le persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni siano quelle che hanno dato maggior impulso alle compravendite di immobili. Il 28,57% delle contrattazioni ha riguardato, quindi, i giovani. Nel 2021 la percentuale era stata leggermente inferiore.
Sicuramente le agevolazioni per l’acquisto della prima casa fanno sì che gli acquirenti siano spesso piuttosto giovani. Va comunque detto che, anche per loro, nel secondo semestre del 2022 è stato registrato un calo piuttosto evidente (- 26,5%).
Le compravendite da privati, così come negli anni precedenti, sono risultate quelle più diffuse (oltre l’86% del totale). Gli acquisti da imprese rimangono in netta minoranza (meno del 14%).
I prezzi secondo il Rapporto Dati Statistici Notarili
Cosa dire dei prezzi? Cosa è risultato dal Rapporto Dati Statistici Notarili 2022?
Certamente non si è fermato il trend in aumento dei prezzi degli immobili destinati ad uso abitativo. Se nel 2021 il valore medio di scambio era di pochissimo superiore ai 155.000 euro, nel 2022 ha superato i 158.000.
Per quanto riguarda gli immobili acquistati da privato usufruendo delle agevolazioni come prima casa, il valore mediano registrato è stato di 115.000 euro. Per gli acquisti da impresa, invece, sempre con agevolazioni prima casa, la cifra è stata mediamente molto più alta: circa 235.000 euro.
Nell’ambito degli immobili acquistati da privato con le agevolazioni previste per la prima casa, il 41,82% delle case ha avuto, nel 2022, un valore inferiore ai 99.000 euro. Tra i 100.000 e i 199.900 euro le transazioni di questo tipo hanno superato il 35% del totale. Lo 0,36% degli acquirenti ha però potuto permettersi un immobile da oltre 1 milione di euro.
Quando si prendono in esame, invece, gli acquisti da impresa (sempre come prima casa), i valori si fanno decisamente più alti. Circa il 31% ha riguardato case di prezzo compreso tra i 200.000 e i 299.999 euro.
E le seconde case? Queste hanno fatto registrare un valore inferiore ai 99.000 euro nella maggior parte degli acquisti da privati (69,54%). La percentuale scende al 40% circa quando si tratta di immobili comprati direttamente da un’impresa.
Il settore che proprio non conosce mai crisi, a quanto pare, è quello degli immobili di lusso (quelli con un prezzo superiore al milione di euro, tanto per intenderci). Nel 2022, infatti, ci sono state ben 5.049 compravendite di questo tipo: sia prime che seconde case, da privati e anche da imprese. Rispetto all’anno precedente, c’è stato addirittura un incremento delle compravendite pari al 9%.
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L’andamento di mutui e donazioni
L’ultima parte del 2022 ha visto rallentare notevolmente i mutui, e questa tendenza si presume che continuerà anche nel corso del 2023.
Sebbene i numeri siano stati migliori rispetto a quelli del periodo che ha preceduto la pandemia (2019), rispetto al 2021 c’è stata una flessione del 3% circa.
Questo calo è da imputare soprattutto ai mesi di novembre e dicembre, che di solito sono quelli nei quali si fa maggiormente ricorso al credito. Invece, nel 2022, questi mesi hanno fatto registrare importi erogati addirittura più bassi rispetto a marzo, aprile e maggio.
Tutto ciò ha certamente un legame rispetto alla politica della BCE sul rialzo dei tassi di interesse. E’ interessante notare come il capitale erogato nel corso dell’anno 2022 si sia ridotto nel secondo semestre del 20% e oltre per i mutui di importo fino a 50.000 euro. La flessione è stata ancora più importante (30%) per i mutui di importo compreso tra 450.000 e 500.000 euro.
Il totale erogato dai vari istituti di credito è stato pari a 71 miliari di euro circa, un pochino di più rispetto all’anno precedente. Nella seconda metà dell’anno, però, c’è stato un calo del 16% rispetto ai primi sei mesi.
Entrando un pochino più nello specifico delle varie tipologie di mutuo, si è registrata una forte diminuzione delle operazioni di surroga, praticamente la metà rispetto al 2021, forse perché all’epoca i tassi di interesse erano ancora accettabili.
Anche per quanto riguarda il mondo dei mutui, quelli concessi agli under 36 restano i più numerosi. Nel corso del 2022, stando al Rapporto Dati Statistici Notarili, i finanziamenti concessi a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni sono aumentati del 10% circa rispetto al 2021. Sempre, comunque, facendo registrare una flessione nel secondo semestre rispetto al primo.
La fascia d’età 36-45 anni ha visto, invece, un calo dei mutui concessi rispetto all’anno precedente, in particolare con una flessione nella seconda parte del 2022.
Le regioni nelle quali ci sono state le maggiori richieste di mutui sono il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia e l’Emilia Romagna.
Per finire, una breve annotazione rispetto alle donazioni. Nel 2022 le donazioni in denaro hanno raggiunto quota 41,61% di tutte le donazioni di beni mobili. Il numero di donazioni di beni immobili, invece, è stato un pochino inferiore rispetto al 2021: poco meno di 213.000 donazioni, contro le 221.642 dell’anno precedente. Chi dona ha generalmente più di 56 anni, mentre chi riceve la donazione è solitamente più giovane.
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