Stando alle recenti rivelazioni del Centro Studi, il prezzo degli affitti sarebbe in aumento ovunque, specialmente nei capoluoghi di provincia.
Il prezzo degli affitti, nel primo trimestre del 2023, ha fatto registrare un incremento del 7% circa. Questo sta a significare l’8,4% di aumento nell’ultimo anno.
Si stima che il prezzo al metro quadro, attualmente, sia in media di 12,2 euro al mese.
Ma non ci sono soltanto gli affitti, vediamo complessivamente come stanno andando le cose nel mercato immobiliare.
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L'andamento delle vendite immobiliari
Anche per quanto concerne le compravendite ci sono dati positivi, con una bella crescita di poco inferiore al 5% rispetto al 2021. Tra le città più dinamiche, in questo senso, ne annoveriamo anche due al Sud: Bari e Palermo, con percentuali di aumento davvero importanti.
Le grandi città sembrano aver mantenuto un andamento abbastanza costante, mentre i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città hanno fatto registrare crescite meno vigorose.
Se andiamo ad analizzare l’andamento delle zone centrali rispetto a quelle semicentrali o periferiche, notiamo generalmente dati più positivi nelle zone semicentrali. Tuttavia, in alcune città tipo Milano, Torino, Genova e Firenze, i risultati migliori si sono registrati nelle zone più periferiche.
E’ molto probabile che questa tendenza nasca dal fatto che i potenziali acquirenti, non potendo spendere troppo, sempre più spesso cerchino soluzioni meno centrali. Anche perché, in molti casi, si tratta di periferie nelle quali sono in corso importanti interventi di riqualificazione.
Ottimo l’andamento di alcune zone particolari, come l’hinterland veronese che si trova vicino al Lago di Garda. Lo stesso dicasi, per fare un altro esempio, delle zone turistiche che si trovano nei pressi di una città come Bari.
Le tempistiche, gli sconti e il rapporto tra domanda e offerta
Rispetto al 2021, i tempi medi di vendita degli immobili sono diminuiti. Se prima ci volevano, mediamente, 104 giorni, oggi ne occorrono 10 in meno.
Come abbiamo detto, si tratta di una media. Ci sono città, come Genova o Palermo, dove di solito ci vogliono più giorni. Altre, invece, nelle quali ne bastano molti meno: è il caso di Milano e Bologna, per citarne un paio.
Per quanto riguarda le scontistiche, più o meno siamo ancora in linea con i mesi precedenti (circa 7,9%). Tutto sommato, un buon segnale anche questo.
Gli studi hanno rivelato che la domanda, in questo periodo, è piuttosto vivace. Avere una casa di proprietà rappresenta, da sempre, il sogno di molti.
Piuttosto, se si hanno pochi mezzi a disposizione, si valutano anche proposte un po’ diverse da quelle che si vorrebbero. Ci si accontenta di qualcosa di più piccolo, ad esempio, o di più periferico.
Vanno piuttosto bene le nuove costruzioni, forse perché l’idea di dover ristrutturare spaventa sempre un po’. Molti temono di andare incontro a costi poco definiti, destinati ad aumentare in caso di intoppi vari, e poi spaventano sempre le tempistiche.
Milano è l’unica città nella quale prevale la richiesta di bilocali, forse per via dei prezzi piuttosto elevati, mentre altrove si impongono i trilocali.
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L'aumento del prezzo degli affitti
Vediamo ora, invece, come si sta comportando il mercato delle locazioni.
Come dicevamo all’inizio, i canoni sono in sensibile aumento. Milano è la città dove si è registrato l’incremento più consistente (per tutte le tipologie, dai monolocali ai trilocali).
Questa ascesa dipende sicuramente da una forte domanda, dovuta anche al fatto che molte persone non riescono ad acquistare, associata ad una diminuzione dell’offerta.
Sono sempre più diffuse le locazioni di tipo turistico, ad esempio, e questo comporta un calo nell’offerta di immobili da affittare in modo tradizionale.
E le previsioni per il futuro quali sono? C’è chi ritiene che, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, dell’inflazione e dell’incertezza, ci sarà presto un ridimensionamento delle compravendite.
Questo potrebbe portare ancora più persone a decidere di optare per la locazione. Per il 2023, dunque, è facile prevedere un ulteriore aumento del prezzo degli affitti, compreso tra l’1 e il 3%.
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